Alla scoperta di Fuerteventura, l’isola selvaggia delle Canarie
Fuerteventura è l’isola delle spiagge, del vento e dei paesaggi dall’atmosfera selvaggia, ecco il nostro racconto con un bambino di 22 mesi.
Alle Isole Canarie l’Inverno non arriva mai, ma dove viviamo noi si, ed è per questo che ogni anno fuggiamo alla ricerca del caldo, e più caldo low cost di così non si può e grazie alla solita Ryanair, destinazione: Fuerteventura. Dopo aver conosciuto la meravigliosa isola di Lanzarote (hai letto vero il nostro articolo?), decidiamo con nostro figlio di 22 mesi di voler scoprire un’altra famosa isola delle isole Canarie: Fuerteventura, l’isola del vento. Questa volta il viaggio lo condivideremo con Francesca e Alessandro (chiamato Alì da Tommaso) due amici insieme ai quali visiteremo da nord a sud e da est a ovest l’isola che ci è stata raccontata in poche e semplici parole da chiunque: vento, spiagge, surf, strade sterrate, montagne e naturalmente tapas.
Fuerteventura è una delle isole meno sviluppate turisticamente delle Canarie, e per questo mantiene un fascino naturale e selvaggio, che spinge costantemente all’avventura tra strade sterrate, montagne e scogliere da lasciarti a bocca aperta. Tommaso ha 22 mesi, è decisamente un chiacchierone e descrive con semplicità e stupore tutto ciò che vive e vede, e già dal viaggio aereo, dalla sua eccitazione abbiamo l’ennesima conferma di avergli trasmesso a pieno la nostra passione senza limiti per i viaggi.
Non esiste destinazione al mondo che non si possa visitare con i propri figli. La questione è come organizzare il viaggio con i bambini, ovunque si sia diretti.
Il nostro appartamento base trovato su Airbnb (ecco il link alla scheda) si trova a El Cotillo, un piccolo villaggio di pescatori situato a nord ovest dell’isola, che a tutt’oggi riesce ancora a mantenere un aspetto poco turistico e autentico fatto di spiagge meravigliose (forse le più belle dell’isola) e tranquilli vicoli dove perdersi tra piccoli negozi di surf (ce ne sono moltissimi), piccoli bar e ristoranti locali decisamente invitanti. Lasciati i bagagli siamo pronti per andare alla scoperta dell’isola con il nostro bolide a due ruote noleggiato tramite Cicar. Una delle cose più belle di El Cotillo è che pochissimi chilometri fuori dal piccolo centro abitato puoi percorrere chilometri di strade completamente sterrate (o inesistenti?) immergendosi in un paesaggio unico.
Vista l’ora di pranzo non ci facciamo mancare uno dei ristoranti consigliati da Laura, un’amica già da tempo innamorata di quest’isola: Casa Marcos, che abbiamo scoperto essere in realtà molto famoso, e senza prenotazione troviamo miracolosamente un tavolo per 4+1. Non avremmo potuto iniziare nel migliore dei modi questo viaggio, abbiamo goduto di ogni singolo piatto canariota con qualche rivisitazione. Da non perdere!
Ci dirigiamo a pochi chilometri di auto verso una delle spiagge più belle e famose dell’isola, specialmente per le scuole di surf che al mattino accompagnano decine di ragazzi a conoscere le magnifiche onde dell’oceano: Playa El Aljibe de la Cueva. Una spiaggia di sabbia bianca lunga 1,5km perfettamente adatta anche alle famiglie.
Ci dirigiamo verso est per andare a scoprire il Parque Natural Corralejo, il luogo dove poter godere della bellezza del deserto dell’isola di Fuerteventura, lungo circa 10km e in continuo movimento crando un paesaggio unico, con alte dune di sabbia finissima che sembrano cadere e scomparire tra le onde dell’oceano.
Al Parque Natural Corralejo a Fuerteventura distese di sabbia bianca modellate dal vento creano la magia di un paesaggio sahariano
Uno spettacolo unico dove nostro figlio si è divertito a correre e saltare nella sabbia a piedi nudi. Non particolarmente degno di nota invece il paese di Corralejo se non per una passeggiata lungo mare e un gustoso pranzo al porto al Bar La Lonja (credeteci, le loro tapas di pesce freschissimo vi sorprenderanno).
Tra i mercati artigianali vi consigliamo quello di Lajares, sulla strada per Corralejo partendo da El Cotillo, un piccolo mercato artigianale dall’atmosfera un po’ hippie decisamente rilassata che siamo certi rilasserà anche voi (aperto tutti i Sabati dalle 10,00 alle 15,00).
Ogni pochi chilometri in auto si intravede una spiaggia e non puoi non fermare l’auto per ammirarla. Per quelli che si chiedono se a Dicembre è possibile fare il bagno rispondiamo si, anche se l’acqua dell’oceano è fredda non è impossibile tuffarsi. Sulle spiagge siamo stati spesso in t-shirt in quanto il sole c’è ed è caldo. Unico fastidio può essere il vento ma se scegli la spiaggia giusta un po’ riparata non ci sono grossi problemi.
Proseguendo lungo la costa est decidiamo di percorrere una piccola strada sterrata in direzione oceano e capitiamo a El Jablito (Las Oliva), un villaggio abitato da abitanti locali con un piccolo porto e una piccola spiaggia.
Verso il centro dell’isola consigliamo di percorrere una bellissima strada panoramica lunga 15 km che va da Pajara a Betancuria, piccolissimo ma bel villaggio incastonato tra le montagne con architettura autentica tipica.
La strada panoramica è uno spettacolo unico, soprattutto quando arriverete al punto panoramico sulla cima più alta: Los Cuatros Miradores, dal quale abbiamo ammirato un meraviglioso tramonto tra le montagne e l’oceano.
A Fuerteventura c’è un punto, anzi una punta a nord di El Cotillo, dove un grande faro domina una zona rocciosa circondata su tre lati dall’oceano, con onde alte diversi metri che si infrangono prepotentemente sulla roccia. Un paesaggio unico che ci ha lasciato a bocca aperta, impressionati come sempre davanti a spettacoli come questo, dalla potenza della natura.
Proseguendo verso Sud, poco oltre la metà dell’isola, sulla costa est, segnaliamo un tipico (e buonissimo) ristorante trovato casualmente dove fermarsi a mangiare ottimi piatti di pesce in una terrazza sopra una spiaggia, si chiama La Barraca e si trova a Tarajalejo.
La notte a Fuerteventura, se ti allontani poco dal centro abitato, è magica perchè l’unico rumore che si sente è il rumore assordante delle onde dell’oceano. Ne abbiamo approfittato per cercare di immortalare il magnifico cielo stellato che solo le isole poco abitate sanno regalare.
L’ultimo giorno viviamo probabilmente l’esperienza più bella e selvaggia dell’intero viaggio, raggiungendo attraverso una strada sterrata l’estremo nord dell’isola, Playa de Majanicho, un piccolo villaggio di pescatori che circonda una piccola spiaggia riparata dalle onde dell’oceano. La spiaggia non è chiaramente una spiaggia da cartolina ma il villaggio possiede un notevole fascino decadente e selvaggio.
Decidiamo di proseguire la strada sterrata lungo la costa direzione est, senza sapere esattamente se la nostra auto ce l’avrebbe fatta ma mantenendo una velocità lumaca abbiamo molto probabilmente evitato danni al bolide. Mai scelta fu così azzeccata, percorrere questa strada è stata un’esperienza unica circondati da un lato dalle onde dell’oceano e dal fortissimo vento, dall’altra da piccole e aride montagne. Le fotografie parlano da sole, natura al 100% e poche auto (soprattutto surfisti) a percorrere forse la strada più affascinante dell’isola.
Come ultima tappa in una giornata ventosissima, nuvolosa e con una leggera pioggia, siamo tornati verso le dune di Corralejo fermandoci a Flag Beach, per vedere le evoluzioni di diversi kitesurf, con tanto di stupore di Tommaso nel vederli “volare” per diversi metri in aria, per poi cadere in acqua e continuare a surfare.
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